Norme Redazionali

Norme Redazionali

Gli articoli devono arrivare in Redazione via email (allegato) in WORD PER WINDOWS, all’indirizzo aep@associazionearpad.it. 

Indicare nel messaggio email che essa è indirizzata alla Redazione e che si tratta di un lavoro inedito.

Mettere, nel testo, una “pagina zero” ove siano riferiti i seguenti dati: nomi e cognomi degli autori, indirizzo postale, indirizzo email ed una breve e informale presentazione degli stessi, dell’eventuale gruppo di appartenenza e dell’esperienza riferita nel lavoro. 

Ogni articolo pubblicato su AeP compare al lettore con l’ordine che segue:

Il testo

  • Carattere Time New Roman;
  • Grandezza 12 per il testo;
  • Grandezza 11, interlinea singola per gli “specchietti”, vignette cliniche e bibliografia.
  • Grandezza 10 per le note; 
  • Interlinea doppia

 

  • Un riassunto (max 10 righe) e  6/7 parole chiave prima della Bibliografia (delle traduzioni in inglese di riassunto e parole chiave  si occupa la redazione aep).
  • Titoli dell’Autore da inserire alla fine dell’elaborato: Nome, cognome, qualifica, indirizzo abitazione o lavorativo (facoltativo) e indirizzo mail
  • Gli articoli hanno una lunghezza massima di 18.000 battute inclusi spazi ed escluse bibliografia e riassunto.

La bibliografia

  • Ogni Autore citato nel testo deve essere inserito anche nella bibliografia finale  e viceversa.   Libri soltanto consultati  e non citati nel testo non vanno inseriti in bibliografia
  • Nel caso in cui ci siano delle citazioni è indispensabile citare la fonte e la/e pagina/e di riferimento (es: Freud scrive: “…” (1900,  p. 188 )
  • La bibliografia va inserita alla fine del testo (non in nota), prima dei titoli dell’Autore e va redatta in ordine alfabetico come negli esempi che seguono: 

 

Esempi:

BLOS P. (1962). Adolescenza. Un’ interpretazione psicoanalitica. Roma: Franco Angeli, 1980.

FREUD S. (1925) Prefazione a “Gioventù traviata” di Aichhorn. In: OSF. Vol.10, Torino: Borighieri.

LAUFER M., LAUFER E. (1984). Adolescenza e breakdown evolutivo. Torino: Boringhieri, 1986.

Le Citazioni

Per la citazione di capitoli contenuti nei libri:

  1. Cognome (in carattere maiuscolo) e iniziale del nome dell’autore/i del capitolo e punto; 
  2. Anno pubblicazione originale del lavoro, tra parentesi, e punto;
  3. Titolo del capitolo non in corsivo, e punto; 
  4. Segue la parola “In” seguita dai due punti “:” ;
  5. Cognome e iniziale del nome dell’autore e punto. Nel caso di uno o più curatori, mettere il/i cognome/i per esteso, il/i nome/i seguito/i da un punto e poi  l’indicazione “a cura di” tra parentesi;
  6. Anno di pubblicazione originale del libro; 
  7. Titolo del libro in corsivo, e punto;
  8. Città di edizione seguita dal segno “:”
  9. Casa editrice;
  10. Eventuale anno di edizione in italiano preceduto dalla virgola. 

 

Esempio

TOROK M. (1968). Malattia del lutto e fantasma del “cadavere exquis”. In: Abraham N., Torok M. (a cura di) (1987). La scorza e il nocciolo. Roma: Borla, (1993).

 
 

Per le citazioni bibliografiche pubblicate in riviste:

  1. Cognome dell’autore e iniziali del nome, seguito da un punto. Nel caso di più autori si indichi il cognome di ciascuno e l’iniziale del nome, seguiti da un punto e poi da una virgola se segue un altro nome;
  2. Anno di pubblicazione tra parentesi, e punto;
  3. Titolo dell’articolo, non in corsivo, e punto;
  4. Titolo per esteso della rivista, in corsivo, e punto. Se esistessero, usare le abbreviazioni delle riviste nazionali e internazionali;
  5. Numero di volume, seguito da una virgola, la prima e l’ultima pagina, intervallate da un trattino di sospensione, e punto.

 

Esempio

CAHN R. (1991). Pour une pathologie de la subjectivation. Adolescence. 9, 241-246.

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